La moxifloxacina è un antibiotico appartenente alla categoria dei fluorochinoloni.
Forma Farmaceutica:
*compresse rivestite con film da 400 mg
*soluzione da infusione 400 mg/250 ml
Posologia e modo di somministrazione
Il farmaco è controindicato sotto i 18 anni, in gravidanza e durante l’allattamento (blocco delle cartilagini di accrescimento)
La moxiflocacina va utilizzata come terapia di seconda linea dopo che queste abbiano fallito o siano controindicate e per le seguenti patologie:
*sinusite batterica acuta (7 giorni)
*riacutizzazione di bronchite cronica (5-10 giorni)
*polmonite acquisita in comunità (non utilizzare nelle forme gravi senza prima la formulazione endovena, assumere per 10 giorni)
*malattia infiammatoria pelvica lieve o moderata (non utilizzare le compresse nell’ascesso tubo-ovarico e pelvico). In tale caso associare sempre ad altro antibiotico (a causa delle frequente resistenza da parte della n. gonorrhoeae, a meno che questa non possa essere esclusa, assumere per 14 giorni)
E’ possibile utilizzare la formulazione in compresse per continuare il trattamento delle seguenti forme inizialmente trattate con la formulazione endovena:
*polmonite acquisita in comunità (iniziare sempre con la terapia iniettiva nelle forme gravi)
*infezioni di cute e tessuti molli (non usare mai le compresse come terapia iniziale, non usare nelle forme gravi)
posologia: 1 compressa da 400 mg al giorno oppure 1 soluzione da infusione al giorno da 400 mg in 60 minuti. Vedi le singole patologie per il numero di giorni di assunzione. Non somministrare la formulazione ev più velocemente per il rischio di allungamento del QT.
Non sono necessari aggiustamenti di dose nei pazienti con insufficienza renale, anziani o con basso peso corporeo.
I dati sui pazienti con insufficienza epatica sono insufficienti.
Il farmaco è assumibile indipendentemente dai pasti.
Controindicazioni:
*età pediatrica (<18 anni)
*gravidanza ed allattamento
*ipersensibilità al principio attivo
*pregressa tendinite da fluorochinolonici
*pazienti con allungamento dell’intervallo QT (sindrome del QT lungo, cardiopatici gravi, con squilibri elettrolitici, che già assumono farmaci che allungano il QT, vedi interazioni ed avvertenze speciali)
*pazienti con insufficienza epatica grave (mancano dati clinici, Child Pugh C e transaminasi >5 volte il limite di norma sono controindicazioni al trattamento)
Avvertenze speciali:
*prolungamento del QT: usare cautela in associazioni coi farmaci che abbassano la potassiemia, in caso di aritmie in atto o in pazienti a rischio di aritmia. Sospendere la terapia se si rileva allungamento del QT.
*insufficienza epatica: sono stati segnalati casi esorditi in seguito al trattamento. Se compaiono segni di insufficienza epatica interrompere la terapia ed impostare adeguato monitoraggio.
*reazioni cutanee bollose (anche s. di Stevens-Johnson). Dire al paziente di avvisare il medico in caso compaia una reazione cutanea o alle mucose.
*pazienti con convulsioni: usare cautela, interrompere il trattamento se compaiono convulsioni.
*neuropatia periferica da chinolonici: interrompere il trattamento in caso di comparsa
*reazioni psicogene: usare cautela coi pazienti psichiatrici. In caso di comparsa di psicosi, depressione o ideazioni suicidiarie interrompere il trattamento ed impostare terapia adeguata.
*attenzione alla diarrea da c. difficile
*nei pazienti affetti da miastenia gravis i chinolonici possono aggravare i sintomi della malattia
*infiammazione e rottura dei tendini: in caso di comparsa di tendinite da chinolonici interrompere subito il trattamento ed impostare terapia adeguata.
*pazienti con insufficienza renale: usare cautela nei pazienti disidratati (rischio di aggravamento dell’insufficienza renale)
*se compaiono disturbi visivi durante il trattamento consultare immediatamente un oculista
*attenzione al rischio di ipoglicemia nei diabetici
*attenzione alla fotosensibilizzazione indotta dai chinolonici
*usare cautela nei pazienti con deficit della G6PDH
*nei pazienti con malattia infiammatoria pelvica grave iniziare la terapia con la formulazione iniettiva, se n. gonorrhoeae resistente alla terapia cambiare antibiotico, nella terapia empirica associare sempre altro antibiotico, a meno che la resistenza non possa essere esclusa. Se dopo 3 giorni non si hanno miglioramenti clinici cambiare approccio terapeutico.
*non è dimostrata l’efficacia del farmaco nel trattare le infezioni gravi di cute e tessuti molli
*il farmaco può interferire coi test di laboratorio che identificano i micobatteri
Interazioni con altri medicinali:
*farmaci che allungano il QT. La moxifloxacina è controindicata in associazione coi seguenti farmaci:
-Antiaritmici di classe IA (chinidina, idrochinidina,disopiramide)
-Antiaritmici di classe III (amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
-Antipsicotici (fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride)
-antidepressivi triciclici
-alcuni antimicrobici (sequinavir, sparfloxacina, eritromicina, pentamidina, antimalarici)
-alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina)
-altri (cisapride, vincamicina, bepridile, difemanile)
*usare cautela in associazione a farmaci che abbassano i livelli di potassio (diuretici e lassattivi ad alte dosi, corticosteroidi, anfotericina B ) o che danno significativa bradicardia.
*far passare almeno 6 ore dalla somministrazione di cationi bi o trivalenti (bloccano l’assorbimento del farmaco)
*non somministrare carbone attivo in contemporanea al farmaco (riduce l’assorbimento dell’80%!)
*valutare l’INR nei pazienti che assumono antagonisti della vitamina K.
Sovradosaggio:
Terapia di supporto e monitoraggio ECG. Se assunto per via orale somministrare carbone attivo.
Scheda Tecnica:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/farmaco?farmaco=034436