Sinvastatina

La Simvastatina è un profarmaco inibitore della HMG-CoA reduttasi, enzima chiave della sintesi del colesterolo.

Forma farmaceutica:
compresse da 10, 20 e 40 mg

Indicazioni:
trattamento dell’ipercolesterolemia e della dislipidemia mista quando dieta ed attività fisica non sono sufficienti
ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti
prevenzione delle complicanze cardiovascolari nei pazienti con malattia aterosclerotica o diabete mellito,anche con livelli di colesterolo normali, in associazione ad altre terapie cardioprotettive.

Posologia:
Somministrare da 5 a 80 mg la sera. Aggiustare i dosaggi ad intervalli di minimo 4 settimane. Usare gli 80 mg solo se ipercolesterolemia grave o gravi malattie cardiovascolari
Nel trattamento dell’ipercolesterolemia mettere il paziente a dieta e iniziare con 10-20 mg. Iniziare con 20-40 mg se necessaria una riduzione del colesterolo LDL di oltre il 45%
Ipercolesterolemia familiare omozigote: dare 40 mg la sera oppure 80 mg/die in 3 somministrazioni (20+20+40). Utilizzare solo in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti, oppure se questi non sono disponibili
Nella prevenzione delle complicanze cardiovascolare somministrare 20 o 40 mg la sera.
Se insufficienza renale grave (clearance della creatinina <=30 ml/min) usare estrema cautela nel dare dosaggi > 10 mg/die
Non è necessario aggiustare il dosaggio negli anziani
Il farmaco è controindicato in età pediatrica

Terapia concomitante:
somministrare 2 ore prima o 4 ore dopo i sequestranti degli acidi biliari
se sono assunti anche ciclosporina, danazolo, gemfibrozil, altri fibrati (eccetto fenofibrato), niacina a dosaggi ipolipemizzanti (>= 1 g/die) non superare i 10 mg/die di simvastatina
Se sono assunti in contemporanea amiodarone o verapamil non superare i 20 mg/die

Controindicazioni:
*ipersensibilità al principio attivo
*epatopatie attive o innalzamenti ingiustificati delle transaminasi
*gravidanza ed allattamento
*somministrazione contemporanea con potenti inibitori del CYP3A4 (es. itraconazolo, ketoconazolo antiretrovirali, eritromicina, claritromicina, telitromicina, nefazodone)

Avvertenze:
il farmaco, come tutte le statine, può dare interstiziopatia polmonare molto raramente. Se compaiono sintomi suggestivi sospendere il trattamento
Le statine possono dare rabdomiolisi (CK >10 volte la norma) in tali casi sospendere il trattamento
Misurare il livello di CK basale nei pazienti più a rischio di rabdomiolisi prima di iniziare il trattamento e monitorare attentamente nel tempo, valutando il rapporto rischio/beneficio: anziani >70 anni, ipotiroidismo non controllato, anamesi positiva per disturbi muscolari ereditari, pregressa tossicità muscolare da statine o fibrati, abuso alcoolico)
Se durante il trattamento compaiono sintomi muscolari sugestivi per rabdomiolisi, misurare i livelli di CK. Se >di 5 volte la norma sospendere il trattamento. Se i sintomi scompaono si può riconsiderare la terapia, meglio se cambiando statina ed utilizzando dosaggi più bassi
Interrompere il trattamento qualche giorno prima degli interventi chirurgici o se compaiono malattie importanti
Gli inibitori del CYP3A4 associati alle statine incrementano molto il rischio di rabdomiolisi. Usare cautela anche nell’associazione con diltiazem
Somministrare a 7 giorni di distanza dall’acido fusidico. Se ciò è necessario immediatamente eseguire stretto monitoraggio
Valutare le transaminasi prima di iniziare a trattare. Se si somministrano dosi da 80 mg fare un ulteriore controllo dopo 3 mesi e poi ogni 6 mesi. Se si evidenziano alterazioni sospendere il trattamento.
Evitare i dosaggi superiori a 20 mg in pazienti in contemporaneo trattamento con amiodarone o verapamil, a meno che i rischi non superino i benefici.
Alcuni polimorfismi dei geni delle ATPasi di trasporto, che portano alla loro ridotta funzionalità, possono accrescere il rischiov di rabdomiolisi. Se possibile eseguire lo screening genetico prima di somministrare 80 mg giornalieri.
Sono stati segnalati casi di miopatia necrotizzante indotta da statine, che presenta livelli di CK alterati e debolezza muscolare anche interrompendo il farmaco.

Interazioni con altri medicinali:
*niacina oltre 1 g/die e fibrati in associazione aumentano il rischio di rabdomiolisi
*il farmaco aumenta i valori di INR se associato alla TAO
*per le interazioni metaboliche a livello epatico vedi i paragrafi precedenti

Gravidanza ed allattamento
Il farmaco è controindicato. Rare segnalazioni di teratogenicità e verificato passaggio nel latte.

Scheda tecnica:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/farmaco?farmaco=037352