Ketorolac

Ketorolac trometamina o ketorolac sale di trometamina (di marketing: Toradol, Lixidol, Acular, Kevindol, Rikedol e generici) è un farmaco antinfiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia degli Eteroaril-alcanoici, usato spesso come analgesico, antipiretico (riduttore di febbre) ed antiflogistico.

È reperibile in commercio nella formulazione iniettabile: in fiale di vetro monodose da 10 mg / 1ml (6 fiale) e 30 mg / 1 ml (3 fiale), ed in formulazione per utilizzo orale: in gocce da 20 mg / ml (10 ml) e in compresse film rivestite da 10 mg (10 compresse).

Nella versione generica sono reperibili in commercio le formulazioni 20 mg / ml gocce orali (10 ml) e 30 mg / 1 ml (3 fiale) soluzione iniettabile intramuscolare ed endovenosa. L’uso endovenoso del preparato è consentito solamente in strutture ospedaliere o ambienti ad esso assimilabili.

Il Ketorolac agisce inibendo le Cicloossigenasi COX-1 e COX-2: impedisce così la sintesi di prostaglandine e trombossani. L’azione sulla COX-2 (enzima inducibile) dà l’effetto antinfiammatorio e analgesico, gli effetti collaterali come antiaggregante piastrinico e gastrolesivo sono invece dovuti all’azione sulla COX-1 (enzima costitutivo).

Su svariati tipi di dolore, l’attività analgesica del Ketorolac trometamina è paragonabile a quella degli analgesici narcotici (oppiacei) (30 mg di Ketorolac intravenoso/intramuscolare hanno una potenza analgesica pari a circa 12 mg di Morfina cloridrato intravenosa/intramuscolare, ed a Meperidina cloridrato (Petidina) 75 mg intravenosa-intramuscolare), rispetto ai quali il farmaco ha il vantaggio di non provocare nausea, vomito, stitichezza, sedazione ed altri effetti collaterali tipici degli oppioidi. Per contro, ketorolac presenta una notevole gastrolesività, con un elevato rischio di sanguinamenti gastrointestinali e post-operatori, ed anche eventi trombotici arteriosi (infarto miocardico ed ictus), per cui il suo impiego è limitato rigorosamente ad un periodo non superiore ai cinque giorni.

Ketorolac è indicato esclusivamente nel trattamento, a breve termine (massimo 2 giorni per via iniettiva, 1 giorno solo se infusione continua, prolungabili fino a 5 giorni con la terapia orale), del dolore post-chirurgico di grado da moderato a severo, nei casi di dolore intenso è possibile impiegarlo in modo sinergico con analgesici oppioidi (Morfina, Meperidina, Pentazocina, Buprenorfina, Fentanyl o Metadone), l’altra indicazione è nel trattamento del dolore dovuto a coliche renali.

L’assunzione di tipo cronico è altamente sconsigliata per il rischio elevato di effetti collaterali avversi sistemici, specialmente i sanguinamenti interni gastroenterici, che possono arrivare ad essere fatali, soprattutto nei soggetti anziani.

L’impiego preferito è quello della riduzione del dolore post-chirurgico (artroplastica, ernie discali, fratture femorali con riduzione). Un’indicazione emergente è quella del dolore oculare post-cataratta o da degenerazione maculare. Trova tuttavia anche impiego nelle forme più difficili di dismenorrea (Off-label).

Il farmaco è controindicato nei soggetti minori di 16 anni.

Posologia

Compresse e gocce: 1 compressa ogni 4-6 ore o 10 gocce fino ad un massimo di 40 mg/die. Se passaggio a terapia parenterale non superare i 90 mg/die (di cui max 40 mg/die per via orale). La dose va ridotta ai soggetti con peso < 50 Kg e attenzione deve essere posta con gli anziani. Massimo 5 giorni di trattamento.

fiale:
endovena (solo ospedali e case di cura, sotto stretto controllo medico). massimo 2 giorni (1 se infusione continua). usare sempre la dose minima efficace, con protocollo uguale all’intramuscolo (v sotto). Per gli anziani oltre i 65 anni non dare oltre 60 mg/die.
intramuscolo: iniziare con 10 mg e, dopo 4-6 ore passare fino a 30 mg secondo necessità. mai andare oltre i 90 mg/die. Somministrare per massimo 2 giorni.
colica renale: 1 fiala da 30 mg per via intramuscolare o endovenosa.

Controindicazioni
NON USARE NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE CRONICO O LIEVE
*ipersensibilità al principo attivo o ad altri FANS
*asma, broncospasmo, poliposi nasale, angioedema (può causare sindromi pseudo-anafilattiche)
*ULCERA GASTRICA O NOTA GASTROPATIA
*SEVERA INSUFFICIENZA CARDIACA
*sanginamento cerebrovascolare sospetto, in atto o pregresso
*ipovolemia e disidratazione
*cirrosi o epatite grave
*disturbi della coagulazione
*uso intensivo di diuretici
*in profilassi per interventi chirurgici o durante chirurgia
*GRAVIDANZA (specie terzo trimestre) ED ALLATTAMENTO
*in associazione con altri FANS, litio, probenecid o pentossifillina.

Interazioni
*Non usare con altri FANS
*i corticosteroidi aumentano il rischio emorragico, come anche l’associazione con warfarin, lo stesso vale per gli antiaggreganti, gli SSRI e la pentossifillina.
*il probenecid a volte aumenta l’attività e l’emivita del ketoralac
*associato al metotrexate a volte ne aumenta la tossicità
*non miscelare a morfina, meperidina, prometazina e idrossizina nelle siringhe (si in sacca).

Bibliografia

DeAndrade JR et al. The use of ketorolac in the management of postoperative pain. Orthopedics. 1994 Feb;17(2):157-66.
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Vyas S, Trivedi P, Chaturvedi SC. Ketorolac-dextran conjugates: synthesis, in vitro and in vivo evaluation. Acta Pharm. 2007 Dec;57(4):441-50.
Almeida DR et al. Effect of prophylactic nonsteroidal antiinflammatory drugs on cystoid macular edema assessed using optical coherence tomography quantification of total macular volume after cataract surgery. J Cataract Refract Surg. 2008 Jan;34(1):64-69.

Scheda tecnica del farmaco
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/farmaco?farmaco=027253

Voce di wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ketorolac