L’ossicodone è un oppioide agonista puro con potenza simile (leggermente più debole se somministrato per via endovenosa/intramuscolare) alla morfina, appartenente al gruppo dei fenantreni ed estratto dalla tebaina. L’ossicodone produce un metabolita chiamato ossimorfone (15%) con potenza 2 o 3 volte la morfina. È un alcaloide naturale dell’oppio.
Sintetizzato nel 1916 in Germania viene per la prima volta utilizzato clinicamente nel 1917 e messo in commercio negli Stati Uniti nel 1939. La sua scoperta è nata dalla necessità di trovare una soluzione meno pericolosa dell’eroina, fa parte quindi dei nuovi oppioidi semi-sintetici studiati per migliorare quelli al tempo già esistenti: morfina, diacetilmorfina (eroina) e codeina.
Negli anni duemila, uno studio italiano ha scoperto che un rilascio controllato di ossicodone permette la gestione del dolore da cancro comportando effetti collaterali minori rispetto alla morfina. I ricercatori italiani attestano che l’ossicodone è una valida alternativa alla morfina e un trattamento di prima linea per il dolore oncologico.La formulazione orale è in genere prescritta per il sollievo del dolore da moderato a grave. Bassi dosaggi sono utilizzati per la terapia sintomatica della diarrea. Attualmente è formulato come unico principio attivo o in associazione con altri farmaci, come il paracetamolo (nome commerciale Depalgos). Come tutti gli altri oppioidi, l’ossicodone può indurre tolleranza e dipendenza.
Posologia
Il farmaco è disponibile in compresse a rilascio prolungato da 5, 10, 20, 40 ed 80 mg.
Indicazioni
dolore da moderato a severo, sopra i 20 anni di età.
Modalità di soministrazione
*prescrivere lassativi ed antiemetici in contemporanea per controllare nausea e vomito indotti dal farmaco
*NON FRANTUMARE LE COMPRESSE! (rischio di overdose, anche letale)
*assumere ad intervalli di 12 ore.
*Di norma la dose iniziale è 10 mg/12h. in alcuni casi 5 mg/12h
*necessario poi “aggiustare” la dose secondo necessità!
*l’età non influisce sul metabolismo del farmaco
*nel dolore non oncologico l’uso deve essere per il più breve tempo possibile (rischio di dipendenza)
*danno renale ed epatico: ridurre la dose iniziale del 50% ed usare cautela
*controindicato in età pediatrica e sotto i 20 anni.
*in caso di dimenticanza di una dose entro le 4 ore farla riassumere, se oltre aspettare la successiva e dare un altro oppiaceo di soccorso.
Controindicazioni
*ipersensibilità al farmaco
*gli stessi degli altri oppioidi
*intolleranza grave al lattosio (contenuto nelle compresse) da deficit ereditario
*Cotroindicato in gravidanza, allattamento ed età pediatrica (sotto i 20 anni)
*controindicato l’uso concomitante di iMAO (inibitori delle monoamino ossidasi)
Avvertenze
*cautela con gli anziani
*dosi da 60 mg in su sono potenzialmente letali in pazienti che non hanno mai assunto opioidi, dosi giornaliere oltre i 120 mg richiedono cautela.
*cautela nei pazienti con storia di abuso di sostanze (oppioidi e non)
Interazioni con altri medicinali
*tutti gli inibitori del SNC aumentano il rischio di depressione respiratoria
*non utilizzare con inibitori delle Monoamino Ossidasi (iMAO) (danno ipo/ipereccitazione con crisi ipo/ipertensive). Cautela se assunti fino a 2 settimane prima.
*evitare l’uso concomitante di alcool (potenzia gli effetti)
*gli inibitori del CYP3A4 rallentano il metabolismo dell’ossicodone (macrolidi, antifungigni, antiretrovirali, succo di pompelmo, cimetidina), come quelli del CYP2D6 (paroxetina, chinidina)
*gli attivatori del CYP3A4 lo rendono più rapido (rifampicina, carbamazepina, fentoina, erba di s. giovanni
Sovradosaggio
Somministrare naloxone (vedi pagina apposita) e supporto vitale.
Chimica
Il composto chimico ossicodone è derivato dalla codeina, conservando una struttura chimica molto simile a quest’ultima.
L’ossicodone ha un gruppo idrossile al carbonio-14 (la codeina, in tale posizione, possiede un atomo di idrogeno); da ciò il nome ossi-codone;
L’ossicodone ha una funzione di 7,8-diidro, mentre la codeina ha un doppio legame tra i due atomi di carbonio.
L’ossicodone ha un gruppo carbonile (come quello dei chetoni ) al posto del gruppo idrossile della codeina, da qui deriva il suffisso “-one”.
È inoltre simile all’idrocodone, diverso per un gruppo ossidrilico al carbonio-14.
Storia
Il primo utilizzo clinico del farmaco è stato documentato nel 1917. Venne inizialmente introdotto nel mercato degli Stati Uniti nel maggio 1939. L’International Narcotics Control Board stima che 11,5 tonnellate di ossicodone siano state prodotte in tutto il mondo nel 1998, con una crescita a 75,2 tonnellate nel 2007. Di tutti i paesi, gli Stati Uniti avevano il più alto consumo totale di ossicodone nel 2007 (82% del totale mondiale di 51,6 tonnellate) e inoltre il più alto consumo pro capite, seguiti da Canada, Danimarca, Australia e Norvegia.
Meccanismo d’azione
Un gruppo di ricercatori australiani ha proposto (sulla base di uno studio del 1997 effettuato sui topi) che l’ossicodone, a differenza della morfina (il cui effetto è mediato da recettori oppioidi μ), agisca sui recettori oppioidi κ. Ulteriori ricerche da questo gruppo indicano che il farmaco sembra essere un agonista oppioide κ2b. Tuttavia, questa teoria è stata contestata, in primo luogo sulla base del fatto che l’ossicodone produce effetti tipici degli μ-oppioidi agonisti.
La ricerca di un gruppo giapponese suggerisce invece che l’effetto dell’ossicodone sia mediato da recettori diversi in situazioni diverse. In particolare, nei topi con diabete.
Esso appartiene alla tabella dei medicinali sez. D della tabella degli stupefacenti .
Il recettore degli oppioidi κ sembra essere coinvolto negli effetti antinocicettivo dell’ossicodone, mentre nei topi non diabetici i recettori oppioidi μ1 sembrano essere i primi responsabili di questi effetti.
Assorbimento
Dopo una dose di ossicodone cloridrato a pronto rilascio per via orale, i picchi plasmatici del farmaco vengono raggiunti in circa un’ora; dopo una dose orale di una formulazione a rilascio prolungato, i livelli plasmatici di picco di ossicodone si verificano in circa tre ore.
Distribuzione
L’ossicodone nel sangue si distribuisce nella muscolatura scheletrica, nel fegato, nel tratto intestinale, nei polmoni, nella milza e nel cervello. Preparazioni di ossicodone cloridrato a pronto rilascio riducono il dolore entro 10-15 minuti, mentre le preparazioni a lento rilascio iniziano a ridurre il dolore entro un’ora dalla somministrazione.
Metabolismo
A differenza della morfina e dell’idromorfone, l’ossicodone è metabolizzato nel fegato dal citocromo P450. Alcune persone sono metabolizzatori rapidi con conseguente riduzione dell’effetto analgesico, ma con l’aumento degli effetti avversi, mentre altri sono metabolizzatori lenti con conseguente aumento della tossicità senza analgesia migliorata. La dose deve essere ridotta nei pazienti con ridotta funzionalità epatica e renale.
Effetti avversi
Gli effetti più comunemente riportati includono euforia, perdita di memoria, costipazione, affaticamento, vertigini, nausea, mal di testa, bocca secca, ansia, voglia perenne di contrasti sociali e nervosismo compulsivo, prurito e diaforesi. Sono stati anche riportati disturbi visivi dovuti alla miosi. Alcuni pazienti hanno anche riferito perdita di appetito, occhi arrossati, nervosismo, dolore addominale, allucinazioni, confusione, diarrea, iscuria, dispnea, eruzioni cutanee e singhiozzo, anche se questi sintomi si manifestano in meno del 5% dei pazienti trattati con ossicodone.
Raramente il farmaco può causare impotenza, aumento di volume della prostata e una diminuzione della secrezione di testosterone. Rispetto alla morfina, l’ossicodone causa meno depressione respiratoria, sedazione, prurito, nausea ed euforia. Come risultato, è generalmente meglio tollerato rispetto alla morfina.
In caso di sovradosaggio o in pazienti non tolleranti agli oppiacei, l’ossicodone può causare respirazione superficiale, bradicardia, freddo, pelle umida, apnea, ipotensione, miosi (costrizione pupilla), collasso circolatorio, arresto respiratorio e morte.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ossicodone
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/farmaco?farmaco=034435