COVID-19: Domande e risposte!

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Dopo aver pubblicato la review sul virus SARS CoV 2 ho ricevuto da molti miei lettori un sacco di domande a riguardo della COVID-19 e dei vaccini che prevengono questa malattia attualmente disponibili. L’articolo che avevo scritto in precedenza era un approfondimento sul virus più che sulla malattia, motivo per cui ho ritenuto opportuno scrivere un nuovo articolo dedicato specificatamente alla clinica della COVID-19. Rispetto allo scritto precedente questa volta l’articolo è dedicato ad un lettore non esperto dell’argomento, motivo per cui ho deciso di strutturare questa spiegazione in FAQ (Domande e risposte) formulate in modo netto, con una risposta netta e con un rimando ad approfondimenti ed alle fonti bibliografiche nelle righe successive (l’approccio utilizzato la volta scorsa si è rivelato troppo dispersivo. Ad ogni modo anche adesso verranno ben distinte le opinioni personali dai risultati degli studi sia nella formulazione delle FAQ sia nella loro spiegazione approfondita). Cercherò di utilizzare anche un linguaggio più semplice, comunque se avete dubbi non avete che da chiedere nei commenti 🙂 . Oltre all’argomento vaccini verranno affrontati anche molti altri aspetti spesso fonti di dubbi, ed approfonditi con nuove fonti gli argomenti già discussi la volta scorsa come le varianti del virus, l’infezione degli animali e l’ “origine del virus” (molta bibliografia a riguardo è stata pubblicata recentemente, inoltre stavolta ho fatto ricerche in letteratura molto più particolareggiata)

Iniziamo con quella che forse è la domanda più controversa… 😀

Devo vaccinarmi contro la COVID-19?

La risposta è SI!!!

Non lo dico solo perchè se dicessi il contrario mi radierebbero dall’albo… ma anche perchè è un dato obbiettivo che grazie alla vaccinazione in questi ultimi mesi non stiamo avendo l’ondata di ricoveri in ospedale che abbiamo avuto nelle scorse ondate! TUTTI gli studi di approvazione di tutti i vaccini approvati dimostrano infatti in maniera INEQUIVOCABILE che la vaccinazione PROTEGGE dalla malattia SINTOMATICA! (gli studi di approvazione generalmente non hanno previsto tamponi nel follow-up, sappiamo quindi poco sulla protezione dalla malattia asintomatica, ma probabilmente gli asintomatici vengono ridotti di numero ma con meno efficacia rispetto a quanto dichiarato nei risultati degli studi). Vaccinarsi quindi non solo protegge noi stessi (il virus uccide anche i giovani… ho personalmente fatto ricoverare diversi 30-40-50 enni in ospedale per COVID) ma anche le persone vulnerabili che ci stanno intorno!

Quanto sono efficaci E SICURI i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna)?

Sono MOLTO efficaci nel proteggere dalla malattia SINTOMATICA e gli effetti collaterali finora rilevati sono rarissimi (i più importanti sono alcuni casi di miocardite. Ad ogni modo e’ molto più rischioso prendersi il COVID che vaccinarsi)

E’ chiaramente impossibile dire se ci saranno effetti a lungo termine con certezza perchè sono farmaci NUOVI (non diversi da un sacco di altri farmaci nuovi che assumiamo spesso inconsapevolmente come nuovi antipertensivi, antinfiammatori, ecc..), tuttavia i vaccini a mRNA sono in studio da decenni per molte altre malattie e non hanno mai dato grossi problemi, motivo per cui si può stare ragionevolmente tranquilli! Parleremo dopo più in dettaglio di questi studi riformulando questa FAQ in modo più specifico. Sono stati segnalati alcuni casi rarissimi di miocardite (infiammazione del cuore) correlati all’utilizzo dei vaccini ad mRNA, tuttavia la protezione offerta dal vaccino contro la COVID-19 porta ad un rischio molto minore di morte o danno rispetto al rischio dato dal vaccino (Gargano et al. 2021)

Studi di approvazione del vaccino Pfizer (Polack et al. 2020) e del vaccino Moderna (Baden et al. 2020).

Quanto è efficace e sicuro il vaccino AstraZeneca?

Il vaccino AstraZeneca è anch’esso sicurissimo (gli effetti collaterali anche in questo caso rarissimi ed il rischio di trombosi, se presente, è estremamente basso. Il rischio di trombosi con i vaccini COVID lo studieremo meglio in una prossima FAQ). L’efficacia sulla malattia SINTOMATICA del vaccino AstraZeneca con doppia dose è solo di poco inferiore ai vaccini ad mRNA.

Il vaccino AstraZeneca ha purtroppo patito un trial di approvazione non condotto benissimo che ha definito male a priori sia la dose da somministrare sia la popolazione target che comprendeva pochi soggetti anziani. Anche leggere l’articolo a riguardo è stato difficile…è molto contorto e dedurre dati anche basilari come il numero totale di soggetti testati è stato un incubo (Voysey et al. 2020). Un secondo studio è stato infatti necessario per confermare l’utilità del vaccino nei soggetti più anziani (Ramasamy et al. 2020). Purtroppo questi fatti hanno anche contribuito a suscitare sfiducia in questo vaccino nell’opinione pubblica (aggiungo io: anche tramite propaganda mirata al discredito fatta da aziende concorrenti)

Quanto e’ efficace e sicuro il vaccino Johnson&Johnson (J&J)?

Il vaccino J&J presenta un’efficacia sulla malattia SINTOMATICA ed effetti collaterali simili al vaccino AstraZeneca somministrato a singola dose (è realizzato anche lui con la tecnologia a vettore virale).

A mio parere il fatto di renderlo monodose è stata solo una scelta di marketing, anche se non ho trovato studi per dimostrarlo direttamente (ma questa cosa si può dedurre confrontando i risultati dei due studi). C’è chi ha pensato di somministrarlo in doppia dose contro le varianti.

Studio di approvazione vaccino J&J (Gray et al. 2020).

Quanto è efficace e sicuro il vaccino Sputnik?

Il vaccino Sputnik a detta di un grosso studio pubblicato su una rivista scientifica inglese prestigiosa (The Lancet) presenta sulla carta un’efficacia comparabile ai vaccini ad mRNA e comunque leggermente superiore ai vaccini AstraZeneca e Johnson, con effetti collaterali rarissimi anche in questo caso e simili agli altri vaccini a vettore virale.

L’efficacia sulla malattia SINTOMATICA un po’ più elevata delle 2 dosi di AstraZeneca probabilmente è dovuta al fatto che Sputnik è composto in realtà da due vaccini diversi per prima e seconda dose (usando vettori virali diversi si impedisce la neutralizzazione della seconda dose prodotta da anticorpi che si creano contro il vettore virale dopo la somministrazione della prima dose, vedremo meglio questo aspetto dei vaccini a vettore virale in una FAQ successiva).

Trial di approvazione del vaccino Sputnik (Lagunov et al. 2020)

L’agenzia del farmaco brasiliana ha segnalato presunti errori nei processi di produzione di questo vaccino con tracce anche di virus replicante al suo interno; tuttavia questi dati sono riportati solo in alcune slide in portoghese ed in un articolo su blog di un noto ricercatore inglese; a riguardo manca una pubblicazione scientifica peer-reviewed o anche solo preprint a validazione di questi dati (inoltre il governo brasiliano è attualmente filostatunitense, in palese conflitto di interessi).

La vaccinazione eterologa AstraZeneca + Pfizer è efficace e sicura?

Dato che il vaccino AstraZeneca ha subito successive limitazioni (sia per presunti effetti collaterali sia SOPRATTUTTO per motivi di marketing e politici) è stato effettuato uno studio che utilizza il vaccino Pfizer come richiamo al posto della seconda dose di AstraZeneca (Martins et al. 2021); tale studio, seppur effettuato con numeri molto più bassi rispetto ai trial già citati, mostra che la combinazione eterologa è più efficace delle due dosi di AstraZeneca, probabilmente anche grazie al differente profilo antigenico fra i due vaccini per cause simili a quelle già descritte per Sputnik.

C’è tuttavia da domandarsi se è corretto fidarsi di uno studio fatto con numeri molto più bassi rispetto a quanto fatto con la vaccinazione omologa, anche in virtù che gli effetti collaterali lamentati per AstraZeneca se presenti sono estremamente rari ed in parte anche descritti per i vaccini a mRNA, come vedremo dopo.

E’ vero che i vaccini AstraZeneca e J&J sono associati ad un aumentato rischio di trombosi? I vaccini a mRNA invece?

Un probabile (non tutti sono daccordo) e rarissimo aumentato rischio di trombosi è descritto solo per i vaccini a vettore virale (Cari et al. 2021). Rari casi sono tuttavia anche stati indicati con i vaccini ad mRNA. Il rischio di trombosi da COVID-19 e’ invece un’importante causa di morte nei malati gravi di questa malattia

Questa sindrome da ipercoagulabilità sembra mimare la Sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi (Dinah et al. 2021) ma il meccanismo patogenetico attualmente è sconosciuto e di sicuro non implica l’azione degli anticorpi diretti contro la proteina spike (Greinacher et al. 2021).

I vaccini attualmente disponibili sono efficaci contro le varianti del virus?

La variante attualmente più diffusa nel mondo è la variante delta, che mostra moderata resistenza ai vaccini, motivo per cui è necessario somministrarne due dosi per fornire una protezione adeguata (Bernal et al. 2021). Il vaccino AstraZeneca sembra non fornire protezione contro la variante sudafricana (Baillie et al. 2021). E’ probabile inoltre che i vaccini attualmente disponibili siano meno efficaci di quanto era dimostrato nei primi trial.

Sono descritti numerosi casi di persone vaccinate attualmente contagiate, con una frequenza superiore a quanto ci si aspettava dai primi dati (Bian et al. 2021), conosco inoltre numerosi colleghi contagiati nonostante piena vaccinazione Pfizer (Baj et al. 2021) e numerose mutazioni della proteina spike sono state descritte in questi soggetti (Farinholt et al. 2021). Le mutazioni della proteina spike inoltre rendono infettabili i soggetti precedentemente contagiati ed inefficaci anche le terapie con anticorpi monoclonali e plasma iperimmune, oltre a rendere meno sensibili i tamponi antigenici rapidi (Hoffman et al. 2021). L’emergere di nuove varianti sta preoccupando non poco la comunità scientifica che sta proponendo di creare aggiornamenti dai vaccini (Bian et al. 2021).

Quanto dura l’immunità data dai vaccini?

Al momento non c’è una risposta definita, tuttavia gli anticorpi tendono a calare col tempo sia con Pfizer (Favresse et al. 2021) sia con Moderna (Widge et al. 2021), rendendo forse necessario un terzo richiamo (vedi FAQ successiva)

Sarà necessario somministrare una terza dose (anche contro le varianti)?

Una terza dose in teoria (non ci sono attualmente dati) potrebbe far reincrementare il titolo anticorpale e la cosa potrebbe fornire anche una maggiore protezione contro le varianti (un maggior numero di anticorpi meno affini al virus potrebbe comunque riuscire a neutralizzarlo); tuttavia gli esperti per ora ritengono questa mossa meno prioritaria rispetto ad immunizzare più gente possibile per prevenire l’insorgenza di nuove varianti (Mahase 2021) ad eccezione forse di alcune categorie particolarmente vulnerabili (Del Bello et al. 2021).

Sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge?

Uno studio (Liu et al. 2021) sostiene che per raggiungere questo obbiettivo sarà necessario vaccinare la gran parte della popolazione, bambini compresi; inoltre il risultato potrebbe essere compromesso da nuove varianti o dalla nascita di serbatoi animali (vedi FAQ dedicata in seguito)

Si possono somministrare i vaccini COVID a bambini ed adolescenti? Efficacia ed effetti collaterali in queste persone?

Al momento non esistono studi pubblicati riguardo la somministrazione di questi vaccini a soggetti con meno di 12 anni, anche se ricerca e governi si stanno muovendo per un’approvazione rapida. Il vaccino Pfizer (Frenk Jr. et al. 2021) ed il Moderna (Ali et al. 2021) sono somministrabili agli adolescenti fino a 12 anni ed in queste persone presentano un incidenza simile agli adulti di effetti collaterali lievi, tuttavia la protezione dall’infezione asintomatica è descritta minore che nell’adulto

E’ sicuro vaccinare i soggetti anziani?

SI! Gli anziani sono una categoria particolarmente suscettibile alla COVID-19, perciò la loro vaccinazione è prioritaria (Solza et al. 2020).

I vaccini sono sicuri nelle donne in gravidanza ed in quelle che allattano? Sono possibili effetti sul feto o sul lattante?

La gravidanza è un noto fattore di rischio per trombosi e la COVID-19 è associata sia ad aumentato rischio trombofilico sia ad aumentata mortalità del nascituro e della madre (spesso è stato necessario durante la pandemia indurre il parto nelle madri infette morenti per salvare i bambini), motivo per cui la vaccinazione delle donne in gravidanza E’ PRIORITARIA! (preferendo i vaccini a mRNA se disponibili, Donders et al. 2021). Non sono documentati rischi per il feto o il lattante dati dal vaccino.

La vaccinazione inoltre consente di trasferire anticorpi contro il virus al bambino durante l’allattamento. E’ provato che il virus non può trasmettersi durante la gestazione attraverso la placenta (in quanto non esprime il recettore ACE2) e non passa nel latte materno (Lackey et al. 2020), tuttavia la trasmissione può avvenire comunque tramite contatto con secrezioni infette o droplets.

Sono un soggetto allergico. Posso vaccinarmi?

Le uniche controindicazioni ai vaccini COVID sono una pregressa reazione allergica ad un vaccino COVID della stessa categoria oppure la comprovata ipersensibilità al PEG (Polietilenglicole, contenuto nei vaccini a mRNA) o ai polisorbati (contenuti nei vaccini a vettore virale). Rinite allergica, asma, allergie a farmaci o alimenti NON sono controindicazioni alla vaccinazione, tuttavia in tali casi la vaccinazione viene effettuata in ambiente protetto per precauzione e nei casi più gravi può essere richiesta una consulenza allergologica per effettuare test cutanei di ipersensibilità ai componenti descritti sopra (Kim et al. 2021).

Nel caso i test cutanei siano negativi si procede di solito tranquillamente alla vaccinazione. Ad ogni modo il rischio dato da contrarre la COVID è sempre molto maggiore del rischio dato da una possibile reazione allergica ai vaccini. Il PEG ed i polisorbati sono additivi aggiunti comunemente a moltissimi alimenti e farmaci e sono quasi sempre ben tollerali, di solito quando si è allergici a queste sostanze la cosa è nota nella storia clinica del paziente.

Il vaccino contro l’influenza stagionale è utile anche contro la COVID-19?

Il vaccino antinfluenzale garantisce secondo uno studio una minima protezione anche contro la COVID-19, ma non deve sostituire i vaccini specifici contro il coronavirus. E’ dimostrato che i due vaccini hanno comunque un effetto sinergico ed assieme impediscono di contrarre la coinfezione di virus influenzale e SARS-CoV 2 che è molto più pericolosa della sola COVID-19 (Taghioff et al. 2021)

I vaccini a mRNA ed a vettore virale sono “nuovi”? Cosa sappiamo dei loro effetti a lungo termine?

Queste tipologie di vaccini sono studiate in tutto il mondo da più di 20 anni sia per la terapia dei tumori sia di numerose malattie infettive (Schlake et al. 2012, Ura et al. 2014 ad esempio) ed in tutto questo tempo non sono stati documentati gravi effetti collaterali a lungo termine. Il principale problema dei vaccini a vettore virale è sempre stata la somministrazione ripetuta che tende a renderli inefficaci a causa della produzione di anticorpi contro il vettore, mentre è possibile per i soli vaccini a DNA e a retrovirus l’inserzione nel genoma del paziente (sono comunque tipologie diverse di vaccini rispetto a quelle impiegate per la COVID-19, che usano invece mRNA, un acido nucleico che non può integrarsi nel genoma). La produzione di ceppi replicanti di virus è di norma impedita grazie a stringenti normative e controlli di buona preparazione. I vaccini a mRNA ed a liposomi sono invece sempre stati problematici per quanto riguarda l’efficacia in quanto è difficile fare entrare l’mRNA nelle cellule e l’RNA libero in circolo di solito viene degradato velocemente.

Ovviamente tutti i trial condotti prima della COVID-19 riguardavano pochi pazienti, quindi effetti collaterali molto rari potrebbero essere sfuggiti. Ad ogni modo secondo gli esperti la COVID-19 sta dando grande velocità e risorse allo sviluppo di questi farmaci, cosa che avrà in futuro ripercussioni anche in altri ambiti (Milane et al. 2021). Alcuni Autori raccomandano una maggiore cooperazione fra vari enti pubblici e privati ritenendola necessaria per contrastare efficacemente la COVID-19 (Weitzman et al. 2021)

Il virus è in grado di diffondersi fra gli animali selvatici?

Nella scorsa review abbiamo visto come numerosi animali siano suscettibili al virus SARS CoV 2 fra cui i visoni (unica specie al momento nota per essere in grado di ritrasmettere il virus all’uomo), i gatti (ed i felini in genere) ed in misura minore i cani e diversi roditori. Questi animali sono utilizzati anche come modello sperimentale per lo studio di farmaci e vaccini. Ulteriori studi hanno purtroppo dimostrato la diffusione sostenuta del virus fra i visoni selvatici lontani dai centri abitati (Gisbert et al. 2021) che quindi attualmente rappresentano un serbatoio per il virus (cosa che può complicare il raggiungimento dell’immunità di gregge). Negli USA è stato rilevato che buona parte dei cervi dalla coda bianca è positiva agli anticorpi contro il virus SARS CoV 2 (Chandler et al. 2021) cosa che fa pensare ad una diffusione sostenuta del virus fra gli animali di questa specie.

Cani e gatti possono trasmettere il coronavirus?

Nella scorsa review abbiamo visto come cani e gatti possano essere infettati da persone malate e come fra i gatti ci sia una minima possibilità di trasmissione del virus, tuttavia un recente studio (Barua et al. 2021) smentisce l’ipotesi che questi animali possano trasmettersi in modo sostenuto il patogeno. Anche entrare in contatto con i loro peli o il loro corpo non sembra trasmettere il contagio (Lauzi et al. 2021).

Insetti e zanzare possono trasmettere il coronavirus?

In teoria il recettore ACE2 di molti insetti parassiti è affine in simulazioni al computer con la proteina spike del virus (Lam et al. 2021). E’ stato dimostrato che le zanzare NON possono trasmettere il coronavirus mordendo umani e animali in quanto il patogeno viene digerito nel loro apparato digerente (Fortuna et al. 2021), mentre le mosche possono invece trasportarlo in giro anche per 24 ore dopo essere entrate a contatto con un oggetto contaminato (Balaraman et al. 2021).

Il virus può adattarsi ad infettare nuovi animali mutando?

E’ stato dimostrato in condizioni sperimentali che la variante inglese del virus SARS CoV 2, al contrario del virus originario, è in grado di infettare i topi ed anche di selezionare determinate ulteriori mutazioni in questo processo (Huang et al. 2021).

Cosa sappiamo sulle origini del virus? Si è evoluto naturalmente o è nato in laboratorio?

La considerazione fatta la volta scorsa rimane valida: secondo il Rasoio di Occam la spiegazione più semplice di solito è quella vera; e dato che i coronavirus sono in grado naturalmente di mischiare i propri geni fra ceppi che infettano animali diversi l’evoluzione naturale è l’ipotesi più probabile. Tuttavia ho trovato due studi che potrebbero fornire ulteriori indizi:

Il primo studio (Rahalkar et al. 2020) descrive una piccola epidemia scoppiata in una miniera abbandonata nel 2012 in Cina fra addetti alla pulizia del guano prodotto da pipistrelli. Tali casi erano clinicamente molto simili alla COVID-19 e questi pazienti erano stati seguiti da uno dei massimi virologi cinesi e dall’istituto di virologia di Wuhan senza che il tutto venisse riportato ad enti di controllo come il WHO. Chi ha trovato online questa tesi di specializzazione in un sito cinese vorrebbe saperne di più e magari recuperare i campioni originali di questi pazienti (6 di loro sono morti a causa della misteriosa malattia…forse correlata con la COVID-19 dato che la SARS era debellata già da tempo?)

Un secondo studio (Segreto et al. 2021) non esclude che il virus SARS CoV 2 sia stato creato in laboratorio in quanto l’autrice ritiene improbabile che il receptor binding domain tipico del virus del pangolino possa essersi inserito in maniera cosi precisa nella sequenza codificante della spike del virus SARS CoV 2, anche perchè le due specie raramente entrano a contatto, cosa indispensabile per consentire una ricombinazione spontanea (per produrre una ricombinazione due virus di 2 organismi diversi devono infettare contemporaneamente la stessa cellula). Inoltre l’autrice fa notare come i cinesi da anni facciano esperimenti con i coronavirus di pipistrello.

Dopo aver letto questo secondo articolo sono quindi andato su PubMed a cercare articoli riguardo all’utilizzo dei coronavirus come vettori per la produzione di terapie geniche e vaccini e mi sono qui imbattuto in un articolo cinese (Yang et al. 2012) redatto da ricercatori del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle malattie Virali (CDC China) di Beijing ove viene descritto come è possibile ottenere dei ceppi infettanti le cellule umane tramite modifica della proteina spike e come è anche possibile includere nel genoma geni estranei sostituendoli a quelli non necessari per il funzionamento del virus.

Ho inoltre scoperto che anche altri gruppi di molte altre nazioni, anche occidentali, hanno lavorato a progetti simili (Haan et al. USA, Thiel et al. 2003 Germania, Eriksson et al. 2006 Svizzera).

Un articolo ha addirittura studiato un coronavirus REPLICANTE modificato per legare L’EGFR espresso sulle cellule tumorali per la terapia del glioblastoma, in grado anche di codificare il gene dell’EGFR da se in modo da amplificare ulteriormente l’infezione (Varheije et al. 2009 Olanda)

Da questi articoli si deducono anche gli ipotetici vantaggi dei vettori a coronavirus

  1. Virus “innocui” per l’uomo (almeno fino alla comparsa della SARS nel 2003…)
  2. I coronavirus hanno il genoma più esteso fra i virus a RNA conosciuti (cosa che consente anche l’inserimento di geni grandi o di più geni nello stesso vettore)
  3. I virus a RNA non si inseriscono nel genoma del paziente
  4. consentono di modulare l’espressione genica dei geni inseriti cambiandone la posizione all’interno del genoma e sfruttando diverse ORF (nella precedente review è spiegata la struttura del genoma del virus SARS CoV 2 e dei coronavirus in genere)

In particolare uno studio (Haan et al. 2005, Olanda) ha studiato come cambia la stabilità del genoma virale posizionando i geni estranei in differenti punti del genoma, scoprendo che l’espressione del gene estraneo incrementa inserendolo in posizioni più vicine all’estremo 3′; tuttavia l’inserimento nel contesto di alcune ORF rende il virus instabile e questo tende quindi a perdere il gene estraneo e a lasciare al suo posto una proteina tronca di 10 amminoacidi … curiosamente una cosa molto simile si vede nel genoma del virus SARS CoV 2 ove la ORF 10 sembra non codificare per nessuna proteina nota nei coronavirus, codifica per una sequenza in apparenza casuale di 10 aminoacidi che forse non è nemmeno tradotta ed è spesso deleta in alcune varianti del SARS CoV 2 (vedi precedente review) Inoltre tutto l’estremo 3′ del SARS CoV 2 è correlato filogenicamente con il coronavirus del pangolino, cosa che a mio parere potrebbe far pensare a un esperimento molto simile a quello fatto da questo gruppo di ricerca “finito male”. Purtroppo io non sono un esperto di virologia e di biologia molecolare… ma mi piacerebbe sapere se questa ipotesi potrebbe avere un senso.

Bibliografia:

Quanto sono efficaci E SICURI i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna)?

Gargano et al. 2021. Use of mRNA COVID-19 Vaccine After Reports of Myocarditis
Among Vaccine Recipients: Update from the Advisory Committee on
Immunization Practices — United States, June 2021

Polack et al. 2020. Safety and efficacy of the BMT162b2 mRNA Covid-19 vaccine

Baden et al. 2020. Efficacy and safety of the mRNA-1273 SARS-CoV-2 vaccine

Quanto è efficace e sicuro il vaccino AstraZeneca?

Voysey et al. 2020. Safety and efficacy of the ChAdOx1 nCoV-19 vaccine (AZD1222) against SARS-CoV-2: an interim analysis of four randomized controlled trials in Brazil, South Africa and the UK

Ramasamy et al. 2020. Safety and immunogenicity of ChAdOx1 nCoV-19 vaccine administered in a prime-boost regimen in young and old adults (COV002): a single-blind,randomized,controlled, phase 2/3 trial

Quanto e’ efficace e sicuro il vaccino Johnson&Johnson (J&J)?

Gray et al. 2020. Safety and efficacy of single-dose AD26.COV2.S vaccine against COVID-19

Quanto è efficace e sicuro il vaccino Sputnik?

Lagunov et al 2020. Safety and efficacy of an rAd26 and rAd5 vector-based heterologous prime-boost COVID-19 vaccine: an interim analysis of a randomized controlled phase 3 trial in Russia

La vaccinazione eterologa AstraZeneca + Pfizer è efficace e sicura?

Martins et al. 2021. Immune responses against SARS-CoV-2 variants after heterologous and homologous ChAdOx1 nCoV-19/BNT162b2 vaccination

E’ vero che i vaccini AstraZeneca e J&J sono associati ad un aumentato rischio di trombosi? I vaccini a mRNA invece?

Cari et al. 2021. Blood clots and bleeding events fllowing BNT162b2 and ChAdOx1 nCoV-19 vaccine: an analysis of european data

Dinah et al. 2021. Editorial: SARS-CoV-2 mRNA vaccines and the possible mechanism of vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia (VITT)

Greinacher et al. 2021. Anti-platelet factor 4 antibodies causing VITT do not cross-react with SARS-CoV-2 spike protein

I vaccini attualmente disponibili sono efficaci contro le varianti del virus?

Bernal et al. 2021. Effectiveness of COVID-19 vaccines against the B1.617.2 (delta) variant

Baillie et al. 2021. Efficacy of the ChAdOx1 nCoV-19 vaccine against the B.1.351 variant

Bian et al. 2021. Effects of SARS-CoV-2 variants on vaccine efficacy and response strategies

Baj et al. 2021. Andreina Baj et al. 2021. Symptomatic SARS-CoV-2 infections after full scheduke BNT162b2 vaccination in seropositive healthcare workers: a case series from a single institution

Farinholt et al. 2021.Transmission event of SARS-CoV-2 Delta variant reveals multiple vaccine breakthrough infections

Hoffmann et al. 2021. SARS-CoV-2 variant B.1.617 is resistant to bamlanivimab and evades antibodies induced by infection and vaccination

Quanto dura l’immunità data dai vaccini?

Favresse et al. 2021. Antibody titres decline 3-month post-vaccination with BNT162b2

Widge et al. 2021. Durability of Responses after SARS-CoV-2
mRNA-1273 Vaccination

Sarà necessario somministrare una terza dose (anche contro le varianti)?

Mahase 2021. COVID-1: third vaccine dose boost immune response but may not be needed, say researchers

Del Bello et al. 2021. Efficiency of a boost with a third dose of anti-SARS-CoV-2 messenger RNA-based vaccines in solid organ transplant recipient

Sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge?

Liu et al. 2021. Herd immunity induced by COVID-19 vaccination programs to suppress epidemics caused by SARS-CoV-2 wild type and variants in China

Si possono somministrare i vaccini COVID a bambini ed adolescenti? Efficacia ed effetti collaterali in queste persone?

Frenk Jr. et al. 2021. Safety, immunogenecity and efficacy of the BNT162b2 COVID-19 vaccine in adolescents

Ali et al. 2021. Evaluation of mRNA-1273 SARS-CoV-2 Vaccine in Adolescents

E’ sicuro vaccinare i soggetti anziani?

Solza et al. 2020. Efficacy and safety of COVID-19 vaccines in older people

I vaccini sono sicuri nelle donne in gravidanza ed in quelle che allattano? Sono possibili effetti sul feto o sul lattante?

Donders et al. 2021. ISIDOG consensus guidelines on COVID-19 vaccination for women before, during and after pregnancy

Lackey et al. 2020. SARS-CoV-2 and human milk: what is the evidence?

Sono un soggetto allergico. Posso vaccinarmi?

Kim et al. 2021. COVID-19 vaccine-associated anaphylaxis and allergic reactions: consensus statements of the KAACI urticaria/angioedema/anaphylaxis working group

Il vaccino contro l’influenza stagionale è utile anche contro la COVID-19?

Taghioff et al. 2021. Examining the potential benefits of the influenza vaccine against SARS-CoV-2: a retrospective cohort analysis of 74754 patients.

I vaccini a mRNA ed a vettore virale sono “nuovi”? Cosa sappiamo dei loro effetti a lungo termine?

Schlake et al. 2012. Development mRNA-vaccine technologies

Ura et al. 2014. Development in viral vector-based vaccines

Milane et al. 2021. Clinical approval of nanotechnology-based SARS CoV 2 mRNA vaccines: impact on translatonal nanomedicine

Weitzman et al. 2021. SARS CoV 2 mRNA vaccine attitudes as expressed in US FDA public commentary: need for a public-private partnership in a learning immunization system

Il virus è in grado di diffondersi fra gli animali selvatici?

Gisbert et al. 2021. First description of SARS-CoV-2 infection in two feral american mink (Neovison vison) caught in the wild

Chandler et al. 2021. SARS-CoV-2 exposure in wild white-tailed deer (Odocoileus virginianus)

Cani e gatti possono trasmettere il coronavirus?

Barua et al. 2021. Antibodies to SARS CoV 2 in dogs and cats, USA

Lauzi et al. 2021. Do dogs and cats passively carry SARS CoV 2 on hairs and pads?

Insetti e zanzare possono trasmettere il coronavirus?

Lam et al. 2021. Arthropod ectoparasites have potential to bind SARS CoV 2 via ACE

Fortuna et al. 2021. The common european mosquitoes Culex pipiens and Aedes albopictus are unable to transmit SARS CoV 2 after a natural-mimicking challenge with infected blood

Balaraman et al. 2021. Mechanical transmission of SARS CoV 2 by house flies

Il virus può adattarsi ad infettare nuovi animali mutando?

Huang et al. 2021. SARS CoV 2 N501Y variants of concern and their potential transmission by mouse

Cosa sappiamo sulle origini del virus? Si è evoluto naturalmente o è nato in laboratorio?

Rahalkar et al. 2020. Lethal pneumoniia cases in Mojang miners (2012) and the mineshaft could provide important clues to the origin of SARS- CoV 2

Segreto et al. 2021. The genetic structure of SARS CoV 2 does not rule out a laboratory origin

Yang et al. 2012. Progress on development and research of coronavirus based vector

Haan et al. Manipulation of the coronavirus genome using targeted RNA recombination with interspecies chimeric coronaviruses

Thiel et al. 2003. Multigene RNA vector based on coronavirus transcription

Eriksson et al. 2006 Toward a coronavirus-based HIV multigene vaccine

Eriksson et al. Efficient Transduction of dendritic cells using coronavirus-based vectors

Verheije et al. 2009. Coronavirus genetically redirected to the epidermal growth factor receptor exhibit effective antitumor activity against a malignant glioblastoma

Haan et al. 2005 Coronaviruses as vectors: stability of foreign gene expression

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